Prendendo spunto dalla vita artistica e musicale di Antonio Aloisi, vissuto fino all'età di 82 anni a Cutrofiano e meglio noto come Uccio Aloisi, un’associazione di giovani e meno giovani musicisti cantori salentini danno vita agli Uccio Aloisi Gruppu, una formazione che vuole valorizzare e non dimenticare il patrimonio di cultura musicale salentina ereditato dal grande maestro, fatto di passione per i canti popolari e per il proprio territorio.
Il gruppo musicale ereditario di Uccio Aloisi si impegna per riproporre in testi e melodie gli stessi valori del vecchio cantore, senza cedere alla tentazione delle contaminazioni di alcun tipo.
La storia dei canti del lavoro si possono rinvenire nelle classi lavoratrici umili di tutto il mondo, il ritmo cantilenante delle rime che i contadini salentini si rimandano durante il lavoro hanno lo scopo di spazzare via la fatica in un periodo storico in cui ancora TV e radio non esistevano.
Uccio, dotato di una eccezionale voce pura e di qualità, canta per deliziare se stesso e gli astanti e canta il coraggio, la tristezza, l'amore, in maniera immediata. Per tutta la sua vita Uccio Aloisi ha lavorato e cantato, non trascurando maìi né è una né l’altra attività.
Un giorno insieme all'amico Uccio Bandello, l'Aloisi forma un gruppo di cantori, a cui partecipano in tre, c'è anche Uccio Melissano, il nome del gruppo non può che essere Gli Ucci. Iniziano le esibizioni prima locali, poi in Italia e poi all'estero.
Purtroppo il tempo passa e dei tre ne rimane solo uno, il grande mattatore della pizzica e della melodia popolare salentina sopravvive al trascorrere degli anni e sfida l’età con la sua arma migliore, la voce.
Nel 2000, a Roma, Uccio Aloisi incontra un gruppo di amici di Specchia: Rocco Biasco, Domenico Riso e Gianluca Corvaglia con cui fonda il nuovo gruppo degli Uccio Aloisi Gruppu, di cui farà parte a breve anche Antonio Calsolaro.
Insieme rivedono il repertorio classico degli Ucci. Partecipano alle varie edizioni della Notte della Taranta, allo spettacolo CRAJ in tournée nelle principali città italiane e vengono pubblicati 3 CD: Robba de smuju, Robba de smuju live e Mara l'acqua.
Domenico Riso: voce, tamburello; Luigi detto Gino Nuzzo: voce, chitarra; Antonio Calsolaro: mandolino; Alessandro Grecuccio: voce, fisarmonica; Lucia Passaseo: voce, tamburello, organetto e Pasquale Pizzolante: tamburello.
Il CD Robba de smuju viene registrato nelle campagne di Cutrofiano, lì dove, nella natura, i canti di lavoro, le ninne nanne, le pizziche, le tarante, gli stornelli e i canti d’amore venivano eseguiti dall'Uccio bambino, giovane, adulto e anziano. Il vecchio cantore infatti non abbandonò mai la sua terra, nè il suo lavoro nei campi, a cui dedicava gran parte della sua giornata.