Preparazione: le "cozze piccinne" si raccolgono d'estate sugli steli di "rastuccia" (stoppie) o su altre piante erbacee secche e legnose nei luoghi aridi del Salento. Sono chiamate "passatiempu" perchè, essendo poco carnose, si mangiano ma non nutrono. Una volta raccolte, lavarle accuratamente e metterle a fuoco lento in una pentola con acqua fredda.
Quando tutte avranno "cacciatu lu musu" sollevare la fiamma, mandare in ebollizione e spegnere dopo pochi secondi. Toglierle dall'acqua con la schiumarola, sciacquarle, metterle in una terrina e aggiungere un po' di sale fino, una manciata di origano, un filo d'olio, e, se si gradisce, un profumo di aglio.
Le cozze piccinne o cozzeddhe si raccolgono d'estate, allorquando si abbarbicano sui rametti dei cespugli o ai fili di erba secca per trascorrere in letargo i mesi più caldi.
Le cozze piccinne vengono, una volta ben lavate, gettate nell'acqua bollente salata ed aromatizzata con origano; sgocciolate e fredde, vengono consumate come "passatempo" dalle persone a prendere il fresco e chiacchierare fuori l'uscio di casa, dopo il tramonto.
Usanze: le lumache, come le verdure selvatiche, rappresentavano un cibo che non costava nulla, e ben integrava la dieta dei contadini; se diventavano l'unico nutrimento di una persona. ne denunciavano l'estrema povertà.
Proverbio: "Ce aggiu vistu te pari toi, cangiare te vestitu ogni mmatina! Poi l'aggiu visti quardare li voi, ccojere cozze pinte e ppaparina".
Che ho visto (quanti ne ho visti) di pari tuoi (di persone come te), cambiarsi di abito ogni mattina! Poi li ho visti badare ai buoi (andare a giornata), raccogliere chiocciole e piante di papavero.