A Salignano, frazione di Castrignano del Capo, si festeggia ogni anno, a metà marzo, la Festa di San Giuseppe. Le sue origini sono abbastanza insolite e legate ad un antico peccato di gola degli abitanti del luogo.
Il simulacro del santo, che ora si trova nella chiesa della frazione di Salignano, apparteneva a Castrignano del Capo, e ogni anno, in occasione della festa religiosa il Santo veniva condotto per le strade del paese tra concerti bandistici e ghirlande decorative, il tutto accompagnato dai rigorosi ritmi e rituali religiosi di un tempo.
Cosi come accadeva centinaia di anni fa, la messa per San Giuseppe si svolge il 18 marzo nell'antica chiesa posta ai confini tra il territorio di Leuca e Salignano, il simulacro viene portato in processione, partendo dalla chiesa matrice salignanese fino all'antica cappella.
Il 19 marzo invece ha luogo sin dalle prima ore del giorno la fiera mercato comunemente chiamata Fera de San Ciseppe; in mattinata, nella chiesetta di San Giuseppe si può partecipare ad altre due omelie; mentre l'ulitma funzione, dopo il ritorno della statua in paese, viene officiata presso la Chiesa madre.
Un'immagine di San Giuseppe
Secondo la leggenda accadde che la festa, durante uno dei suoi soliti svolgimenti, fu interrotta da un terribile acquazzone che mise in fuga tutti i partecipanti. La pesante statua del Santo però non poté essere trasportata rapidamente al sicuro dalla pioggia, e così fu lasciata per le strade del paese.
L'usanza vuole che i salentini, dopo un temporale, vadano in giro per i campi alla ricerca dei cuzziddhi, ovvero piccole lumache bianche, che vengono consumate a iosa nel periodo estivo, e che dopo la pioggia escono naturalmente dai loro ripari del terreno e da sotto le piante.
Il temporale che colpì in quella circostanza Castrignano del Capo appariva dunque un'occasione che i castrignagnesi non potevano trascurare, sicché in massa si sparpagliarono per i campi a far incetta di lumache.
La gola ebbe la meglio anche sulla fede e la statua di San Giuseppe rimase lì abbandonata nel punto in cui era stata deposta mentre la popolazione si occupava d'altro, invece che preoccuparsi di riprendere i festeggiamenti.
Gli abitanti di Salignano, anche loro devoti del santo, assistendo alla scena, per disprezzo soprannominarono gli abitanti di Castrignano del Capo i cuzziddhi, e decisero di recuperare loro la statua del Santo e la condussero nel proprio territorio assumendosi anche l'incarico di organizzare da quel momento in poi la festa per il santo. Ai castrignanesi invece rimase un nomignolo di disprezzo ed un pugno di lumache.
Le prime celebrazioni per San Giuseppe a cura degli abitanti di Salignano risalgono al 1682, da allora prese il via anche una fiera nelle vicinanze della chiesa, in cui si poteva vendere di tutto: strumenti agricoli, frutta e verdura di ogni genere, manufatti per la casa e d'antiquariato.
All'inizio si trattò più di un piccolo mercato che di una fiera vera e propria, ma poi, col passare degli anni e delle edizioni la ricorrenza commerciale si perfezionò sempre più fino a divenire molto popolare, tanto da giungere ai giorni nostri attraversando secoli di storia.
Durante il XIX secolo il raduno fieristico perse di vigore, ma venne gradualmente recuperato durante il secolo scorso.
La Chiesa di San Giuseppe si trova a metà strada tra Leuca e Castrignano del Capo e risale al XVII secolo, oggi è circondata dal verde, e lo spazio circostante offre un’occasione imperdibile per trascorrere alcune ore a diretto contatto con natura, storia e tradizione salentina.
Per informazioni dettagliate sulla Fiera di San Giuseppe, specie per le date che possono subire modifiche, è consigliabile consultare il sito ufficiale del Comune di Castrignano del Capo.