A Taviano tracce e indizi della presenza dell'uomo risalgono al periodo neolitico, nel territorio sono stati trovati numerosi resti megalitici: specchie, menhir ed esemplari di specchie di modeste dimensioni.
Tuttavia pare che Taviano, abbia avuto origini romane, anche se qualcuno con stravaganza afferma che abbia origini più antiche, che risalirebbero addirittura ai Cretesi, nove secoli prima di Cristo.
Le teorie più accreditate non collimano perfettamente ma è il caso di citarle entrambe: quella di Padre Bonaventura da Lama che scrive che Taviano ha origini nel periodo della della repubblica romana, quando Roma conquista e sottomette il Salento, nel 267 prima di Cristo; l'altra è dello studioso e storico Giacomo Arditi che invece sostiene che Taviano abbia avuto origini nel I secolo d.C., quando Cesare Ottaviano imperatore venne in Puglia, e la popolazione entusiasmatasi per le vittorie che l'imperatore seppe ottenere, volle dedicarle in onore il nome del paese, che fu chiamato appunto "Ottaviano".
Queste due ipotesi sono riscontrabili nella raffigurazione dell'emblema civico: una palma che può essere riferita alle vittorie conseguite da un centurione romano, Ottaviano, che ottiene la terra come premio per il suo coraggio e per le sue abilità di militare; e fonda il sito di "Octavianus", poi diventato Taviano; ma la palma può anche significare importanza e potenza dell'imperatore Cesare Ottaviano. Dunque tutte e due le teorie su origni e nome di Taviano coincidono in merito al significato della pianta della palma: grandezza ed eccellenza; con sagoma slanciata e chioma folta e verdeggiante indicano successo, conquista, rinnovamento.
Col tempo gli stessi tavianesi probabilmente hanno modificato il nome; per elisione hanno cominciato ad omettere la "o" e la "t" iniziali, giungendo alla locuzione odierna di Taviano e in dialetto Taianu.
Durante il periodo di conflitto tra Longobardi e Bizantini, che avevano sostituito i Romani, arrivarono nel Salento i monaci Basiliani che cercavano di sfuggire alle persecuzioni dovute alla lotta scatenata contro l'"iconoclastia". I Basiliani influenzarono enormemente la società dell'epoca nell'ambito della religione, della spiritualità e dell'arte. Divulgarono il rito e il culto greci, abbazie, chiese, laure e cenobi si moltiplicarono senza limite. Occorsero molti secoli, in seguito, perchè il latino si ripristinasse completamente.
A partire dalla seconda metà dell'XI secolo a Taviano si susseguirono e alternarono diverse dinastie: Bizantini, Normanni, Svevi e Angioni.
Nel XII secolo i Normanni tolsero le terre ai Bizantini e le diedero ai proprietari a loro più vicini. Nel 1190 Taviano e Casarano divennero feudo del capitano Ottavio Foggetta. Dopo i Foggetta il feudo tavianese passò all'angioino Ugone Del Balzo, poi ad Ottone di Brunswich, poi a Raimondello Orsini Del Balzo e poi a suo figlio Gio-Antonio. Nel 1463, alla morte di Gio-Antonio Del Balzo, per assenza di successori Taviano andò al regio fisco e fu venduto di nuovo ai Foggetta. Estintisi i Foggetta il feudo ricadde al Regio Fisco, che lo vendette al barone Jacopo de Franchis. Durante questa signoria il paese conobbe un periodo di prosperità economica, sociale e artistica: il marchese Lorenzo de Franchis decise per una nuova impostazione urbanistica del paese, fece fare nuove strade; potenziò l'agricoltura procurando un nuovo benessere ai sudditi che aumentarono di numero e mutarono condizioni di vita.
Nel 1719 si estinse la famiglia De Franchis, i feudi di Taviano, Supplessano e Melissano furono nuovamente sequestrati dal Regio Fisco. Dunque il feudo passò a Niccolo Caracciolo, marchese di Amoroso, che ebbe cattivissimi rapporti con i propri sudditi, molti di essi addirittura lasciarono il casale, allo stesso modo si comportarono i discendenti di Niccolo Caracciolo. Il Comune di Taviano nel corso del 1700 si ribellò due volte contro i Caracciolo per i soprusi e le angherie subite. Nel 1810 il Comune di Taviano ebbe la meglio grazie alla fine del feudalesimo per la legge emessa da Giuseppe Bonaparte.
Nel corso del 1800 Taviano visse le stesse vicende del regno di Napoli e la frazione di Melissano, varie volte cercò di assumere l'indipendenza nei confronti di Taviano, la ottenne nel 1884 e fu aggregata al Comune di Casarano.
Oggi invece esiste una area di coesistenza economica, sociale e politica che include la "Unione dei Comuni" di Taviano, Melissano, Racale, Alliste, che permette la rinascita di una collaborazione evidentemente non nuova, tra comunità i cui confini sono presenti sulla carta, ma che di fatto sono di difficile demarcazione nella realtà.