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La storia di Specchia

Specchia è stata così chiamata per la sua elevata posizione sul livello del mare, l'aspetto di questo paese è più quello di una roccaforte con alte mura di protezione, da cui spuntano le sagome di chiese, conventi e campanili; che l'aspetto di un normale centro abitato.

Probabilmente Specchia Préte deve il suo nome ai grandi cumuli di pietre a forma conica, le specchie di pietre appunto, molto diffuse sul territorio salentino. Le specchie erano fatte con pietre piatte e di dimensioni molto grandi, risalgono all'età del ferro, ma erano molto usate dai Messapi, avevano il semplice scopo di avvistamento.
Se si considera anche che Specchia è relativamente distante dal mare, si può dire che questo paese, in epoca medievale e successive, fosse il luogo più sicuro del Salento, almeno per ciò che concerne il rischio rappresentato dalle incursioni di Barbari e altre popolazioni provenienti dall'Oriente, via mare. Per queste ragioni probabilmente la popolazione specchiese crebbe eccezionalmente nel corso del Medioevo.

Ci sono alcuni documenti medievali in cui si scrive di Specla de amygdalis, termine trasformato poi in Specchia Mendolia, col quale ci si voleva riferire alla più importante coltivazione del posto, le mandorle.

L'agglomerato urbano di Specchia propriamente detta ebbe origine intorno all'anno 1000 probabilmente, e nel corso dei secoli il suo territorio appartenne a diversi signori, i principali furono: i Monteroni, gli Orsini del Balzo, i Guarini, gli Artus, i Protonobilissimo, i de Capua, i della Ratta, gli Astore, i Falcone, i Pignatelli, i Ripa e i Risolo.

Mappa Specchia