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La storia di Soleto

Diverse sono le teorie sulle origini soletane; alcuni studiosi reputano che i natali di Soleto siano dovuti ad una comunità proveniente dalla Magna Grecia; altri invece ritengono che sia nata grazie a Lizio Idomeneo, altri studi ancora, affermano che Soleto sia sorta grazie a gruppi di persone nativi greci: dalla Candia o dai Messapi.

Sicuramente però Soleto è uno dei siti neolitici più importanti nel Salento per il rinvenimento di manufatti e di scuri in bronzo esposti nel Museo Nazionale di Taranto. Grazie ad alcuni scavi realizzati negli ultimi anni, vicino all'attuale Convento dei Francescani, è stata ritrovata la cinta muraria di epoca messapica. Sia nel centro abitato che nelle aree rurali vicino Soleto sono stati trovati numerosi reperti di terracotta grezza, di vasellame smaltato e di sepolture, tutto di origine messapica.

Si ritiene che Soleto fu uno snodo stradale già al tempo della dominazione messapica, e permetteva ai centri più importanti dell'epoca di comunicare: metteva infatti in contatto il porto di Thuria sallentina, l'odierna Roca Vecchia, con la scomparsa Vereto, oggi Patù, e con il porto Nauna, Santa Maria al Bagno.

Lastrichi e frantumi di ceramica, vasi, monete e tombe, e il singolare ritrovamento della piramidetta sono tutte testimonianze storiche che permettono di attribuire a Soleto un buio passato messapico risalente al quarto o terzo secolo avanti Cristo, nello stesso periodo si registrò con molta probabilità un mutamento demografico: la continua immigrazione di popolazioni provenienti dai Balcani generò anche un processo di grecizzazione nella religione, nella lingua e nella cultura.

Nessuno può certamente mettere in dubbio l'antichità e l'importanza di Soleto, anche perché questa è documentata dagli scritti di Plinio il Giovane. Fu più volte distrutta e altrettante volte ricostruita e la fama che si era conquistata nel tempo, fece si che, la cittadina divenisse capoluogo della Contea di cui facevano parte Galatina, Cutrofiano, Sternatia, Zollino, Aradeo.

Soleto fu un importante centro salentino anche per tutto il periodo che va dal Trecento al Quattrocento.

La Contea soletana propriamente detta risale al 1055 con l'arrivo dei Normanni in Puglia; Roberto il Guiscardo della famiglia Altavilla fu duca di Puglia dal 1057.

I primi conti di Soleto si insediarono proprio nel periodo degli Svevi, subio dopo la dominazione Normanna: fu la volta di Glicerio de Matino, che però perse tutte le sue terre, tra cui il feudo di Soleto, assegnato ad Anselin de Toucy, ovvero Ezzelino de Tuzziaco che tra il 1271 e il 1272 tenne il titolo di Comes Soleti.
Nel corso del XIII secolo il feudo passò al fratello Philippe; l'ultimo erede della famiglia De Tuzziaco fu Filippotto. La contea andò quindi nelle mani di Carlo I d'Angiò che la cedette ad Ugo del Balzo, venuto anch'egli dalla Francia. Alla sua morte, nel 1319, succedette il figlio maggiore Raimondo, che fortificò il casale. Nicola Orsini, conte di Nola, ereditò il feudo soletano dallo zio Raimondo del Balzo nel 1375 e lo lasciò in eredità a Raimondello, determinando così la unione dei cognomi delle due famiglie: Orsini-Del Balzo.

Nel 1323 Soleto era ancora un casale aperto, perché privo di mura di cinta, torri, porte e fortificazioni in genere. Era ancora una semplice e piccola comunità rurale bizantina. Fu nei secoli XIV e XV che Soleto raggiunse il massimo dello splendore e della prosperità, proprio durante il periodo in cui a governare era la famiglia Del Balzo o Del Balzo-Orsini, che elesse Soleto come centro della loro contea, costituita dai casali di Galatina, Zollino, Aradeo, Noha, Cutrofiano, Sternatìa e Sogliano.

Raimondo Orsini Del Balzo fu Conte di Soleto, Duca di Benevento, Principe di Taranto, Conte di Lecce, Duca di Bari, Gran Connestabile del Regno di Napoli, Gonfaloniere della Sacra Romana Chiesa.
Raimondello sposò Maria d'Enghien, i due insieme al loro figlio Giovanni Antonio governarono fino al 1463, poi Giovanni Antonio fu ucciso in seguito alla congiura dei Baroni contro il re. La morte ad Altamura, nel 1463, del figlio di Raimondello e Maria d'Enghien, Giovanni Antonio Orsini Del Balzo, ultimo principe di Taranto, per volontà del re Ferrante d'Aragona, significò il riassorbimento della Contea di Soleto e del Principato di Taranto da parte del regno di Napoli. Finì così un periodo storico considerato di eccezionale vitalità politica, culturale e artistica.

Il centro di Soleto è circondato dalla circonvallazione Raimondello Orsini, che coincide con il tratto delle antiche mura ricostruite nel Seicento. L'unica porta ancora visibile, delle quattro iniziali, è quella di San Vito. Le strade del centro storico soletano sono dritte e strette e si intersecano perpendicolarmente; i palazzi hanno prospetti incisi con date, iscrizioni, emblemi di antichi lignaggi: Arcudi, Orsini, Carrozzini, Gervasi, Blanco.

Nel 1485 la contea di Soleto va alla famiglia Castriota Scanderbeg. Prima a Giovanni Scanderbeg, e poi a suo figlio Ferrante. L'unica figlia naturale del Duca Ferrante, Irene, portò la contea di Soleto nella famiglia Sanseverino grazie al matrimonio di lei con il principe Pietro Antonio Sanseverino, nel 1539.

Alla famiglia Sanseverino seguì Giovan Vincenzo Carafa, poi i Brayda ed infine, nel 1615, subentra una famiglia genovese nella figura di Giovan Battista Spinelli.
Soleto fu degradata da contea a baronia fino al 1806, anno in cui fu decretata la fine della feudalità ma non i titoli nobiliari e ultimi baroni di Soleto furono i Carrozzini.

Per la felice ubicazione Soleto ha visto sorgere sul suo territorio molte industrie, che hanno dato un eccezionale stimolo all'economia cittadina; rimane comunque importante per Soleto il contributo dell'attività agricola.

Mappa Soleto