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La storia di Santa Cesarea Terme

Santa Cesarea Terme e' situata sulla costa orientale della penisola salentina, all'imbocco del Canale d'Otranto, su un lungo tratto di costa interessato dal fenomeno delle sorgenti termali.  Il centro urbano offre occasioni di svago e divertimento, oltre a lunghe passeggiate in uno dei luoghi più affascinanti del Salento. Santa Cesarea Terme e' una localita' costiera del Salento, sul versante Adriatico della Puglia. Santa Cesarea Terme presenta distese di uliveti secolari, una fascia costiera alta e frastagliata con faraglioni, grotte e piccole insenature. Costa rocciosa frastagliata e mare limpido e trasparente. Splendido mare di Santa Cesarea Terme nel Salento in Puglia.

Santa Cesarea Terme sorge sul versante del mare Adriatico salentino, sul fianco di una zona collinare ricca di vegetazione che scoscende verso il mare, che in quel tratto è particolarmente limpido e di color smeraldo. Il rilievo collinare alle spalle del piccolo centro urbano è caratterizzato dalla presenza di pinete lussureggianti. Il paesino invece si distingue per i palazzi moreschi, il più importante e suggestivo è Palazzo Sticchi, ci sono anche una serie di villette signorili e semplici abitazioni moderne dipinte di bianco. La veduta di Santa Cesarea si completa con le rocce alte e a picco sul mare, i faraglioni e le falesie, le grotte preistoriche, la stupenda caletta e la maestosa torre di Porto Miggiano.

Secondo la leggenda Ercole andò in aiuto di Giove, e affrontò i Titani. Questi furono uccisi, tranne alcuni che fuggirono  sulla costa della Japigia, inaccessibile e impervia perché caratterizza dalla presenza di rocce, spelonche, caverne e anfratti. Qui Ercole raggiunse i fuggiaschi e li uccise. La putrefazione e la dissoluzione nelle acque del mare dei loro enormi ed orribili corpi rese sulfuree le acque sotterranee che emergevano in superficie.

Alla suddetta leggenda pagana si è sovrapposta quella cristiana, le due coincidono nella parte relativa agli eventi miracolosi che spiegano il fatto che lo zolfo disciolto nelle acque delle sorgenti derivi dal disfacimento del corpo di esseri malvagi. Nella versione cristiana invece dei Titani di Ercole c'erano le membra di un politeista, ateo, o del dissoluto padre della religiosa vergine Cesaria, o un corsaro saraceno.

Le origini della vergine Cesaria sono incerte, alcuni sostengono che provenisse da Francavilla di Brindisi, ovvero Francavilla Fontana; altri ritengono che quella località fosse troppo lontana dal posto in cui venne "santificata", e che quindi la città di Francavilla fosse un'altra, più vicina: nella zona tra Scorrano e Maglie.
Poi si è parlato anche di Castro; altre ipotesi hanno suggerito Nardò e una località vicino Porto Miggiano come luogo natale della santa. Alcuni studi addirittura sostengono che la santa abbia avuto origine nella Chiesa Orientale e poi fosse arrivata in questa zona attraverso le "migrazioni" del rito greco. La cosa certa è che la devozione per la santa Cesaria era molto diffusa nel Salento, altri toponimi infatti si riferiscono evidentemente al nome di questa santa: San Cesario, vicino Lecce; Porto Cesareo sul versante ovest del Salento.

Fuori dalla leggenda, e ripercorrendo gli elementi storici, ciò che interessa è l'aneddoto legato alla vita della santa: una giovane che scampò miracolosamente ad un violentatore nelle vicinanze della grotta sulfurea, grazie ad un intercessione divina.

Ci sono tre diverse idee a riguardo: quella più diffusa che parla di un padre incestuoso come aggressore della giovane; un'altra secondo cui il padre, pagano, rincorre Cesaria per darle una punizione, lei si era innamorata di un giovane cristiano e lei stessa si era convertita al cristianesimo; la terza ed ultima ipotesi individua il cattivo nella figura di un pirata saraceno.
La prima e l'ultima di queste teorie ipotizzano che il fatto si sia svolto in epoche più recenti rispetto alla seconda: non prima del X secolo, si riferiscono a fatti e contesti del feudalesimo e delle incursioni da parte di pirati turchi e saraceni. La seconda invece rinvia ad un periodo che va tra il III e il IV secolo, quando cioè ci fu il passaggio dal Paganesimo al Cristianesimo.

La leggenda della vita di Santa Cesaria Vergine narra di due ricchi e potenti signori, senza prole, pur volendone. Lucrezia, la sposa, supplica la Vergine Maria, e promette di consacrare alla Madonna, la bimba che fosse nata. La Vergine Maria esaudisce le sue richieste, alla nascitura venne dato il nome di Cesaria. La sua balia fu Caterina Felice, una donna molto devota, che influenzò Cesaria, che divenne donna piena di fede e pietà. La madre, appena prima di morire, la esortò ad essere virtuosa, a venerare sempre la Madonna e a digiunare tutti i sabati. La giovinetta mantenne fedelmente il suo voto. Purtroppo però dopo due anni dalla morte della madre esplose il dramma. Il marito della defunta, Luigi, volendo legarsi ad una nuova amante decise di chiedere a Cesaria di diventare sua moglie. La giovane fece finta di accettare e si allontanò il tempo necessario per potersi lavare i piedi; così riferì al padre, legò le ali di due colombe e le pose in una bacinella, il batter d'ali fece credere che si stesse lavando, ed ebbe così il tempo di fuggire. Il padre si accorse dell'imbroglio, la rincorse e la raggiunse nei pressi della scogliera di Castro. Cesaria si sente braccata e chiese l'aiuto di Dio, il quale intervenne e mandò in soccorso l'angelo custode che indicò alla giovane un varco nella roccia attraverso cui fuggire. La ragazza si rifugiò in una grotta, e il padre incestuoso rimase intrappolato in una spessa e scura nube, non poté vedere più nulla e cadde dall'alta rupe nel mare e nell'inferno.

Una variante popolare della leggenda, di inizio Novecento, ambientava l'avvenimento nei primi periodi del Cristianesimo. Cesarea in questa narrazione era una bella giovane, di cui il padre stesso si innamora. Lui, pagano, la perseguita con il pretesto della motivazione religiosa. La giovane si converte al cristianesimo grazie al suo innamorato, un militare romano. Un giorno il genitore, non riesce più a controllare i suoi istinti, la giovane scappa via e giunge in una grotta, chiede l'aiuto di Dio, che interviene facendo sì che la montagna si aprisse per dare accoglienza alla disgraziata, nello stesso momento gli stivali del padre diventavano di zolfo.

La comparsa delle acque sulfuree in seguito alla caduta del padre incestuoso e alla sua conseguente punizione capovolgono la valutazione delle fonti solforose, che non sono più lo strumento di terrore del mito dei Titani, uccisi da Ercole, ma un omaggio di Dio, che distruggendo un malvagio ha procurato il bene per tutti. Il fatto poi che nella grotta Grande vi dimorasse Cesaria, sacerdotessa e santa di queste acque, fa comprendere perché le fonti non possano essere che benefiche e utili. Il potere curativo delle acque in questo modo può essere apprezzato dall'uomo, che instaura finalmente un rapporto di fiducia con le sorgenti di Santa Cesarea.

Oggi la Protettrice del paese è ovviamente Santa Cesarea, festeggiata l'11 e il 12 settembre, benché il culto per questa santa sia antichissimo e così radicato; la chiesa, pur ammettendone la fondatezza, fino ad ora non ha diffuso alcun decreto per la sua santificazione.

Le grotte da cui sgorgano le preziose acque sulfuree rappresentano per Santa Cesarea la principale peculiarità del posto sia economicamente sia da un punto di vista naturalistico. Santa Cesarea è divenuto un centro termale conosciutissimo, sin dal Medioevo era visitato per motivi medicamentosi, quando dei favorevoli effetti di queste fonti sorgive si aveva solo una conoscenza pratica.
La prova scientifica che le fonti abbiano un valore medicamentoso è avvenuta nel 1828, grazie alle analisi procurate dal medico Mario Micheli. Subito dopo studiosi e amministrazioni locali e provinciali decisero di preparare un programma allo scopo di sfruttare in modo ordinato e regolare questa ricchezza. All'inizio non fu facile, la località era impervia, agreste ed inaccessibile, isolata, senza vie di collegamento con i centri urbani vicini.
Presto però la reputazione dei bagni terapeutici di Santa Cesarea si diffuse, lo sviluppo delle terme come centro di cura e quindi come risorsa economica era stato avviato.

Santa Cesarea dipese amministrativamente da Ortelle fino al 1913, anno in cui divenne comune con due frazioni: Vitigliano e Cerfignano. Oggi le principali risorse economiche sono l'agricoltura ed il turismo, in cui è compresa anche la parte del turismo termale. Gli elementi di attrazione di Santa Cesarea sono le bellezze naturali: la suggestiva Grotta della Zinzulusa, la Grotta Rotondella e la Grotta Piccionara; il mare cristallino, le acque pulite; le bellezze procurate dall'uomo: a Vitigliano si trova un Cisternale, di epoca messapica, completamente scavato nella pietra e difeso da lastroni di pietra; la robusta Torre di Porto Miggiano, risalente al quattrocento, e di recente ristrutturata.

Mappa Santa Cesarea Terme