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La storia di Sanarica

Il territorio di Sanarica conserva tracce della presenza sia dei Messapi che dei Bizantini. Il paese di Sanarica risale al IX e al X secolo d.C. e nacque in seguito alla devastazione di Muro Leccese. Gli abitanti di Muro Leccese fuggirono dal loro paese che veniva completamente annientato dai saraceni e ne fondarono un altro non lontano dal loro borgo di provenienza.

In quella zona c'era anche una chiesetta con una effigie della Madonna ritenuta miracolosa. La  cosiddetta Madonna col Bambino che compì numerosi miracoli, per queste ragioni gli abitanti di Sanarica crederono opportuno ricorrere alla sua protezione ed erigere un Santuario in suo onore, esso è ancora oggi meta continua di pellegrinaggi devozionali.

Tra i miracoli della Madonna del Bambino ce n'è uno in particolar modo da citare: è quello dell'incomprensibile risanamento di un tale Arcangelo Ingrosso, aletino. L'uomo era immobile a causa di una sciatalgia insanabile. I parenti vennero a conoscenza della generosità della Madonna di Sanarica, quindi decisero di recarsi insieme all'infermo fino alla cappella della Madonna per chiederne l'intervento. Immediatamente, appena arrivati all'interno della chiesetta il sofferente avvertì prima un intorpidimento delle membra e poi una decisa energia gli percorse tutto il corpo, quindi si alzò, lasciando cadere le grucce e si diresse verso l'altare per chinarsi e pregare.

Così come accadde per Sanarica, anche altri villaggi, come ad esempio San Cassiano e Giuggianello, nacquero ad opera dei fuggitivi muresi. Purtroppo però nel corso della storia tra gli abitanti di questi diversi borghi si ebbero delle dispute in merito agli esatti limiti territoriali tra un feudo e l'altro, esse furono appianate da Giovanni Antonio Orsini del Balzo, che fece edificare delle torri sui confini. Questa circostanza sicuramente influenzò la scelta della torre come simbolo dello stemma comunale.

Sanarica venne distrutta nel corso dei secoli più volte, fece successivamente parte del Principato di Taranto, poi dagli Orsini del Balzo passò ai d'Aragona che ne affidarono il feudo ai Lubelli e poi ai Basurto, questi ultimi lo mantennero sino al 1806, data di abolizione della feudalità.

Sanarica è un paese con una economia esclusivamente agricola, è ubicato su un terreno fertile e particolarmente adatto alla coltura del tabacco, del frumento, della vite e dell'ulivo.

Gli abitanti di Sanarica sono anche denominati "tira-trai", cioè tira travi, che è un ironico epiteto che ricorda la presunta stupidità di alcuni abitanti sanarichesi. Si narra che la costruzione della chiesa parrocchiale coinvolse dei muratori che accortisi in ritardo che la trave principale era poco più corta del necessario, la riposero nell'acqua sperando che si allungasse per il rigonfiamento; ovviamente l'escamotage non fu utile, quindi decisero di ricorrere ad un altro espediente: divisi in due gruppi i muratori iniziarono a tirare la trave dai due lati opposti, sperando che si potesse allungare; per dare il ritmo giusto, uno degli uomini urlava: "tira la trai".

Mappa Sanarica