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La storia di Gallipoli

Gallipoli e' considerata una delle mete turistiche piu' ambite nel Salento. Il suo successo lo deve soprattutto al bel mare, alle spiagge e alla vita notturna. In qualsiasi zona di Gallipoli il mare e' meraviglioso, turchese, cristallino e di una trasparenza straordinaria, soprattutto a ridosso dei litorali rocciosi. La costa di Gallipoli e' caratterizzata da tratti sabbiosi alternati a tratti di basse scogliere tufacee. Gallipoli e' caratterizzata da un litorale basso e prevalentemente sabbioso che si chiude a Sud con Punta Pizzo ed a Nord con Lido San Giovanni. Il Castello angioino di Gallipoli si erge con la sua imponente mole all'estremita' orientale dell'isola che ospita il borgo antico ed e' circondato quasi completamente dal mare. A poca distanza da Gallipoli emerge l'isola di Sant'Andrea su cui sorge il Faro di Sant'Andrea. Vista di Gallipoli Gallipoli Faro di Sant'Andrea

Idomeneo era nipote di Minosse e pronipote di Zeus, era originario della Lycia, fu lui il fondatore di Gallipoli. Idomeneo regalò anche a Gallipoli il suo stemma nobiliare: il gallo con la corona. Da allora il gallo coronato comparve nell'insegna civica.

A parte le legende, la storia dice che gli abitanti esuli del vicino centro di Aletium, Alezio, si avviarono verso la penisola vicina, fermandosi lì presumibilmente perché il mare li avrebbe difesi, offrendo loro un riparo naturale.
Il nome originario del villaggio era Anxa, forse di origine messapica, significa luogo alto, con acqua intorno e fornito di fontane. Era una fortuna difendersi e disporre di acqua nel contempo, per questo ben presto la popolazione che vi stanziò eresse una fortificazione del centro abitato.

Durante il XIV secolo prima di Cristo, Taranto progettò e costruì un porto a Gallipoli; nei 400 anni prima della nascita di Cristo, Gallipoli fu sottomessa dai Romani; e fu prima luogo sicuro di ristoro per soggiorno di militari e poi assunse la condizione giuridica di comunità municipium. Gallipoli già da allora risultò essere bene collegata con il resto dell'Italia attraverso l'antica strada romana voluta da Traiano, appunto la Traiana. In questo periodo i Romani concessero le grandi proprietà latifondiste a poche ricche famiglie nobili del tempo. Esse agevolarono lo sviluppo del territorio e il suo ripopolamento. Come conseguenza di tale processo la lingua autoctona lasciò il posto a quella latina, nonostante tutto ciò, già nel secondo secolo dopo Cristo Gallipoli divenne la capitale di una vasta zona grecofona.

La guerra grecogotica spinse ben presto ad una accelerazione del processo di irrobustimento e fortificazione delle difese architettoniche e non della città. Nonostante l'apparente inespugnabilità Gallipoli cadde sotto il dominio degli arabi Saraceni, provenienti dall'Africa e di religione islamica. Essi si stabilirono per un trentennio; la città ha l'aspetto di oggi grazie anche a quel periodo di dominazione: continui cambiamenti di direzione delle vie urbane, numerosi vicoli ciechi e i vari incroci sono quello che i saraceni progettarono e realizzarono.

Successivamente, nel secolo XI Gallipoli cadde sotto il dominio dei Normanni. Poi la città fu dominata da Svevi, Angioini ed
Aragonesi.

Tra il 1300 e il 1500 Gallipoli godette di un periodo di forte espansione economica, grazie agli intensi traffici via mare. A questo periodo risalgono il consolidamento delle fortificazioni del porto, e il taglio della roccia che univa città e Castello che rese l'abitato definitivamente una isola.

Le presenze straniere più evidenti tuttora in Gallipoli sono quella saracena e quella veneziana. Venezia in un determinato periodo di tempo vide Gallipoli come una seconda propria sede commerciale. Venezia attraverso Gallipoli si forniva di vino, frumento, legumi, cera, formaggi e di grandi quantità di olio d'oliva; per contro le imbarcazioni veneziane scaricavano sete, cristalli, vetri e specchi, legnami, droghe, spezie e merci di pregio.
Venezia per un lungo periodo di tempo non si potè avvalere dell'appoggio dei porti di Brindisi e Otranto, molti commercianti veneziani per meglio tenere sotto controllo i propri affari si trasferirono e si stabilirono definitivamente in Terra d'Otranto, ottennero la cittadinanza e acquistarono terre e interi feudi. Si legarono anche tramite nuove parentele e con apposite società commerciali agli indigeni. Gli scambi a questo punto smisero di essere solo commerciali e incominciarono ad essere anche di natura culturale e artistica.
Nel 1484 Gallipoli fu assediata dai veneziani con un vero e proprio dispiegamento di forze terrestri e navali. Il dominio della Serenissima però durò poco, già il 15 settembre 1484 Gallipoli ritornò sotto gli Aragonesi. Da parte sua Venezia non spostò i suoi interessi mercantili immediatamente dal porto Gallipolino.

Nel 1501 gli Spagnoli successero agli Aragonesi, in questa occasione furono ridefiniti gli spazi urbani; la terraferma fu collegata da un ponte a dodici arcate; fu separato il castello ed edificato il rivellino, infine fu ristrutturata la Cattedrale. Le opere urbanistiche realizzate grazie ad una maggiore ricchezza diffusa modificarono l'aspetto della città che dopo questi cambiamenti risultò essere più evidentemente una cittadina portuale e commerciale.

La maggiore prosperità portò alla nascita di società professionali, confraternite, congreghe, che prosperarono all'ombra di chiese e particolarismi; a tale processo è riconducibile una vera e propria competizione nell'abbellimento degli edifici con costruzioni, opere d'arte e suppellettili. Venne allargata la cinta muraria, ricostruito il porto vecchio, il Borgo Nuovo fu riprogettato, la ferrovia fu prolungata fino a Lecce.

Alla fine del 1700 Gallipoli viveva principalmente del commercio di olio. Il periodo di maggiore esportazione fu quello del 1870, conseguentemente la produzione delle botti fu l'attività di maggiore lucro.
In questo periodo storico Gallipoli sorprendeva ancora molti stranieri per la dinamicità commerciale del suo porto, si pensi all'olio che veniva spedito nelle regioni del nord Europa e del Baltico in particolare, oltre che in varie parti di Italia. Oggetti di lusso erano esposti in grandissima quantità nei negozi nonostante le stradine fossero strette e sporche.

Mappa Gallipoli