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Caprarica dista pochi chilometri da Lecce, è posizionata sul fianco nord orientale delle serre di Galugnano ed è una piccola comunità il cui nome probabilmente deriva da capra-ricca, l'attività della pastorizia infatti costituisce ancora oggi la colonna portante dell'economia del posto: si allevano agnelli di prima qualità e si produce formaggio; l'altra parte della economia caprarese è rappresentata dall'agricoltura, vasti oliveti caratterizzano la campagna circostante, ne deriva una abbondante produzione di olio.
Il toponimo Caprarica appare per le prime volte in alcuni documenti risalenti al XI secolo. Nel 1201 il feudo di Caprarica appartenne a Gualtiero III di Brienne, poi il casale fu signoria di diverse casate nobiliari, tra cui si possono citare i Bonsecolo, i Condò, i Guarino, gli Orsini del Balzo, gli Adorno e poi la famiglia Giustiniani e la famiglia Rossi, quella che fece erigere un palazzo, di regolare struttura e minuscole dimensioni, nella piazza principale del paese tra il XVII e il XVIII secolo.
La leggenda vuole che Caprarica, intorno al 1400, divenne destinazione di un forte flusso migratorio ed ebbe così un eccezionale incremento demografico. Si tratta della popolazione di Roca, un consistente numero di profughi che sfuggirono alla aggressione subita dal proprio casale per mano dei Turchi. Gli abitanti di Roca, dopo aver camminato senza meta per le terre vicine, trovarono rifugio ed accoglienza presso i residenti di Caprarica.
Patrono di Caprarica formalmente e ufficialmente è San Nicola che si festeggia il 6 dicembre. Nei fatti però i capraresi venerano e celebrano molto volentieri anche Sant'Oronzo, il santo che risulta essere il vero protettore, perché fu questo con un miracolo a sottrarre la cittadina alle furie di un violento uragano nel novembre del 1884. A Caprarica si svolgono inoltre due importanti fiere: la fiera di San Marco il 25 aprile e quella di Santa Lucia, la domenica dopo il 13 dicembre.
