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La storia di Botrugno

Botrugno fondato originariamente dai Greci, inizia a prendere vita dopo la distruzione della vicina Muro Leccese ad opera di Guglielmo il Malo nel XII secolo. Il villaggio fu dato in feudo nel 1193 dal normanno Tancredi a Lancellotto Capace. Poi passò ai Maramonte.

I Maramonte o Maramonti erano i padroni di Botrugno sin dal XIII secolo, e furono loro a far edificare nel 1400 un maestoso palazzo simbolo della storia e del prestigio delle famiglie feudali. Il palazzo fu eretto nella zona più alta del paese, in una pianura circoscritta dalla Serra Salentina. Intorno al palazzo marchesale poi andò stingendosi la piccola comunità botrugnese.

L'illustre e nobile casato dei Maramonte, annoverava famosi e prodi condottieri, come Raffaele Maramonte, al quale fu dedicato un sepolcro nella Chiesa del Convento, ancora oggi visitabile e attaccata al palazzo marchesale.
Nel corso del 1600 i Maramonte dovettero vendere il casale di Botrugno, insieme a tutti i suoi beni, palazzo incluso, ad un'altra famiglia altrettanto nobile e prestigiosa, quella dei Castriota Granai, precisamente a Carlo Castrista, barone di Melpignano. Da allora in poi i Castriota risedettero a Botrugno, almeno fino all'inizio del 1800.

Durante la signoria dei Castriota-Scanderberg il palazzo marchesale, smise di avere le caratteristiche di piccola fortezza di difesa, e fu trasformato in una residenza lussuosa e nobiliare sino ad assumere la struttura e la fisionomia odierne che ne fa uno dei palazzi più imponenti e prestigiosi della provincia di Lecce. I lavori per i cambiamenti strutturale e della sua architettura tutta si svolsero durante i primi decenni del 1700, mentre nella seconda parte del secolo pittori e ornamentisti ne cambiarono l'aspetto decorativo, con interventi di ornamento e affreschi.
Fu nel periodo dei Castriota-Scanderberg, in questo periodo appunto, che Botrugno vide il momento di grande splendore e lustro grazie al prestigio della casata e alle ricchezze prodotte mediante scambi commerciali. Nel 1817 l'ultimo dei Castriota, Francesco Maria, anche l'ultimo marchese di Botrugno, donò il feudo alla famiglia dei Guarini.
Ma allora di potere feudale era già cessato e i comuni erano passati sotto il governo dei decurionati locali. Dunque anche la gloriosa storia del palazzo marchesale era terminata.

Mappa Botrugno