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La storia di Arnesano

A Riesci, un rione del comune di Arnesano, negli anni sessanta, fu rinvenuta una sepoltura del tardo Neolitico, del 2400 a.C., con tanto di corredo funebre: tre vasi ed un piccolo idolo di pietra. Questo permette di ipotizzare un primo insediamento umano di età antichissima in questa area.

Sicuramente la nascita di Arnesano risale ad una epoca precedente il X secolo, tuttavia il suo reale sviluppo in agglomerato urbano sembra sia avvenuto tra il XIII e il XIV secolo. A darne prova sono due documenti: uno è un inventario di beni dovuto al principe Raimondello Orsini, scritto prima della sua morte, nel 1400. Il secondo lo si deve al Giustiniani, che dispone che le famiglie di Arnesano vengano sottoposte ad imposizione fiscale a partire dal 1532.

Arnesano ha un'economia fondamentalmente agricola. Il territorio di Arnesano si estende per circa 1350 ettari, è prevalentemente in pianura, 30 metri sul livello del mare e nel fondo di una valle denominata Cupa, uno dei pochi avvallamenti del tavoliere salentino. In tal senso esiste una teoria sulla etimologia del nome "Arnesano": probabilmente il toponimo deriva da "arna", che trova le sue radici negli idiomi di origine mediterranea, significherebbe "concavità", "depressione" oppure "letto di fiume", in ogni caso avvallamento, conca.

La base etimologica "arna" è già individuabile nel toponimo messapico "arnises", e anche in quel caso gli studiosi sostengono che il termine esprima il concetto di concavità. Questo presupposto permette di affermare che esiste un nesso saldo tra l'habitat salentino, arnesanese e quello dell'intero bacino mediterraneo, a conferma ci sono anche alcuni studi archeologici. In base a questa impostazione si potrebbe dire che il toponimo di Arnesano risale ad un tempo addirittura precedente alcuni millenni la latinizzazione del Salento; un tempo in cui si avvertiva invece come determinante la influenza greca. Il vicino insediamento messapico conseguente e non occasionale di Rudiae è prova del fatto che il territorio di Arnesano era al centro di una area fulcro di scambi, anche grazie ad una eccezionale fertilità dei posti e ad una relativa facilità di approvvigionamento idrico.

Il periodo romano che seguì fu segnato da una nuova organizzazione del territorio: Rudiae decadde e divenne centro di importanza minore, tutta l'area della Cupa vide convergere le direttrici viarie in direzione di Lupiae (Lecce). Si definì quella fondamentale struttura demografico territoriale ancora oggi immutata. La successiva dominazione di Bisanzio non lasciò tracce degne di nota, tanto da notare una sostanziale continuità della curva demografica.

Dopo i Bizantini, ad Alessano ci furono i Normanni; in questo periodo l'economia crebbe e anche il numero di abitanti, ciò grazie principalmente alla nascita di una serie di casali, ovvero dei raggruppamenti di abitazioni senza alcuna forma di fortificazione o difesa. Nel XII secolo si cita per la prima volta in un documento il casale di Arnesano come appartenete alla contea di Lecce. Nel 1276 il governo di Arnesano era nelle mani del signore Landolfo Caracciolo; dopo la sua morte il passò al suo primogenito e poi al re Ferdinando I, che nel 1464, investì il giure console Antonio Guidano del casale stesso. Questi poi lo trasferì a Mariotto Corso nel 1489, a cui seguirono i Bozzi-Corso, che tennero la cittadina per oltre un secolo, fino al 1613 quando ad acquistare il feudo fu la famiglia leccese dei Marescallo. Si avvicendarono poi nel governo di Arnesano, i Prato, i Bernardini, divenuti marchesi.

Il gergo locale fa riferimento agli arnesanesi con i vivaci epiteti di "Arnui" e Mozzicasanti". Il primo ha una etimologia legata al termine "arnus" cioè agnello, e si riferisce sicuramente al carattere tranquillo e docile della popolazione di questo paese. Un'accezione esattamente contraria ha invece il secondo termine che significherebbe infatti "bestemmiatore, dissacratore".

Il protettore di Arnesano é il Gesù Crocefisso; fu adottato come patrono del paese solo di recente. Infatti la tradizione del Crocefisso di Gesù come patrono risale al 1848, epoca in cui una nefasta epidemia decimò la popolazione. Quando il contagio finì di ledere, Don Luigi Briganti portò in processione per le strade del paese il Crocefisso. Solo dopo la seconda guerra mondiale si riprese in considerazione questo evento per affidare nuovamente la protezione del paese al Crocefisso di Gesù, che si aggiunse in quell'occasione alla venerazione della Madonna Assunta. Negli anni a seguire però, i due comitati che organizzavano la celebrazione del Santo Crocefisso e della Madonna, cominciarono a farsi influenzare da motivazioni di tipo politico. L'amministrazione comunale di stampo democristiano si vedeva meglio rappresentata dal comitato per Gesù Crocefisso, mentre all'opposizione, i comunisti sostenevano l'icona dell'Assunta. Nel 1951 ci vollero le elezioni amministrative per tentare di sanare la rottura, ma a nulla valse la decisione del popolo, il dissidio permase. Alla fine fu il partito della democrazia cristiana ad avere la meglio. Quel che rimane però fu l'esperienza dell'asservimento della religione alla politica e la festa del Crocefisso all'inizio di luglio.

Mappa Arnesano