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La storia di Aradeo

Di primo acchito sembra che lo stemma civico di Aradeo raffiguri precisamente l'immagine rievocata dal toponimo: un altare coperto da una tovaglia, con calice, l'ostia e due candelabri accesi; il nome del paese secondo la usuale spiegazione deriverebbe dai termini latini "ara - arae": altare e Deus - dei: Dio. Ovvero altare dedicato ad una divinità pagana; e intorno a questo sito di culto sarebbe sorta e cresciuta la comunità di Aradeo.

Invece da recenti studi e indagini storiche tale ipotesi è risultata assolutamente falsa, sia documenti rinvenuti, sia una più attenta analisi dei dati di cui si dispone fanno intuire diversamente. Origini del toponimo ed emblema comunale hanno provenienza e significato differenti.

Un altro studioso Gerard Rohlfs sostiene che Aradeo abbia origine greco-bizantina e la locuzione Aradeo indicherebbe una semplice proprietà, una appartenenza: dominio di Aratos, quest'ultimo essendo un antico nome di persona.

Tuttavia ultimamente ha prevalso la teoria dello studioso Gino Pisanò: tutti gli elementi raffigurati nello stemma: calice, ostia e candelabri sono tipicamente oggetti riconducibili alla iconografia e alla liturgia cattolica cristiana e non a quella pagana.

Dunque l'originario nome di Aradeo non era Aradei, ma Charadeon, locuzione di natura greco-bizantina che significa luogo solcato da torrenti. Nelle vicinanze di Aradeo infatti sono stati rinvenuti moltissimi pozzi.

L'evoluzione del nome invece sarebbe stata la seguente: la consonante iniziale della espressione "Charadeon" è una consonante di gola e aspirata e con il tempo è stata elisa: quindi "charadreon" diventa "aradreon", poi viene naturalmente assorbita la seconda "r", quindi con la caduta della "n" finale rimane, appunto Aradeo come è il nome di oggi.

A testimonianza della veridicità e maggiore plausibilità della ipotesi del Pisanò ci sono delle pergamene, del X secolo che indicano inconfutabilmente l'origine greca e bizantina di Aradeo.

Dopo la dominazione greca, Aradeo fu assoggettata ai Romani e anche ai Saraceni; poi i Normanni, nella figura di Tancredi d'Altavilla la concessero in feudo ai Montefusco; da questi passò agli Orsini del Balzo e poi al monastero di Santa Caterina d'Alessandria, di Galatina. Sicuramente Aradeo, anche se per brevi periodi di tempo fu sotto le dominazioni spagnola, francese e tedesca. Lo testimoniano alcuni vocaboli ancora oggi nell'uso comune.

Mappa Aradeo