L'uomo arriva dalle parti di Alliste durante il Paleolitico inferiore, presso le "Grotticelle del Ninfeo", dove si sono trovati segni di presenza umana, decine di manufatti. In tale località si trova l'area della Masseria Canne e la omonima Masseria Ninfeo che fu frequentata dall'uomo nel Mesolitico, lo provano alcuni strumenti denticolati, e durante il Neolitico, la prova in questo caso sono alcuni frammenti ceramici.
Il Menhir di Terenzano e le specchie Sciuppano" e dell'Alto risalgono al 1000 dopo Cristo. Quando questa seconda specchia venne distrutta negli anni Sessanta, furono trovati frammenti di ceramica risalenti all'età del bronzo e ai romani. Quella romana è una dominazione che risale al II secolo a.C., e i resti di ceramica erano per uso domestico, insieme ad essi sono state trovate numerose monete: l'area era umida e paludosa, in nessun modo coltivata e utile per pascoli e caccia.
Nella zona dell'attuale Felline si trovava probabilmente l'impianto di una fornace, nei pressi della quale ebbe origine un piccolo centro abitato, per cui il toponimo "Felline" dal latino "figlinae", ovvero opifici di artigiani per produrre la ceramica.
I primi abitanti di Alliste furono certamente greci, la chiesa di San Sergio aveva iscrizioni greche e altre cappelle sul territorio allistino erano intitolate a santi di origine bizantina, il rito religioso stesso era greco, almeno fino al XVI secolo.
In base alla leggenda Alliste deriva la sua nascita dalla fuga in un posto più sicuro di un gruppo di profughi provenienti dalla località di Felline; che era molto esposta alle scorrerie e alle invasioni barbariche del tempo, tra il IX e il X secolo.
I Normanni e precisamente i Bonsecolo vollero diverse opere di bonifica in queste terre, e grazie alla collaborazione dei monaci basiliani portarono alla coltivazione numerosi terreni; era il XII secolo quando Alliste ottenne una propria autonomia giuridica.
Dopo i Bonsecolo il feudo fu dei Pisanello, dei de Senis, dei Tolomei, dei Guevara, dei Pignatelli, dei d'Amore, degli Oliva di Calabria ed in ultimo degli Scategna fino al 1806, data di eversione della feudalità.
Alliste come toponimo ufficiale fu nominato la prima volta nel settembre del 1275, quando il casale fu assegnato dal Re Carlo I d'Angiò al barone Guglielmo Pisanello, che lo ebbe in eredità dal padre Boemondo. Si parla di casale di Alliste in tutti i documenti fino al 1378; poi Alliste è citata come terra, ovvero un centro urbano con cinta murarie.
Per lungo tempo la popolazione allistina di fatto non crebbe, mantenendosi sempre intorno alle 500 unità. Solo nel XVII secolo si ebbe un cambiamento significativo, l'espansione demografica ha continuato fino alla metà del XX secolo per poi fermarsi.
L'economia allistina è tipicamente agricola che negli ultimi decenni ha visto l'introduzione di nuove colture nel campo orticolo e floricolo, l'incremento dell'olivo e della patata e la tendente scomparsa di vite, cereali e legumi. Oggi si percepisce uno sviluppo del terziario e dell'artigianato.