Proteso sul mare, ponte fra Occidente e Oriente, il Salento è sempre stato esposto agli invasori di ogni genere e alle incursioni piratesche. Le torri costiere furono erette a scopo di difesa e di avvistamento, lungo le coste ma anche nell'entroterra. Le vollero prima i romani, poi i Bizantini per difendersi dai Longobardi e infine gli spagnoli di Carlo V, nel 1500, contro le invasioni musulmane.
SalentoViaggi.it vi offre la possibilità di prenotare subito e con facilità un itinerario turistico storico per scoprire, vedere e capire le torri costiere salentine! Scegliete data e preferenze tra le offerte disponibili al momento utilizzando il widget qui di seguito.
Le primissime sono opera dei Bizantini per difendersi dalle invasioni dei Longobardi. Ma fu ad opera degli spagnoli e di Carlo V in particolar modo, durante la seconda metà del 1500, che si realizzò un piano organico di fortificazioni costiere, allo scopo di contrastare la minaccia musulmana.
Ben presto divenne evidente però, che erigere tante e tali torri lungo la costa adriatica e ionica era impresa alquanto ardua, specie da un punto di vista economico. Sicché venne escogitato dalle autorità spagnole uno stratagemma: chi si fosse preso l'impegno di erigere una torre costiera sarebbe poi stato ripagato con il titolo di capitano di torre. Questi aveva spesso il diritto anche di riscuotere dazi, non offrendo l'aiuto di difesa e riparo a chi fosse stato inadempiente.
Per gran parte le torri servivano solo allo scopo di avvistare l'eventuale imbarcazione che si avvicinava alle coste, per questo motivo sono spesso molto piccole, con la pianta quadrata o circolare. Immediatamente poi, chi avvistava, avvertiva le popolazioni dell'entroterra tramite segnali di allarme sonori come il corno e le campane, o segnali di allarme visivi come il fumo di giorno e il fuoco di notte. Solo poche torri, sullo Ionio, a nord di Gallipoli hanno dimensioni maggiori perché utilizzate come sede di comando e per stipare merci e radunare uomini.
Generalmente al piano terra era prevista la costruzione di una cisterna, necessaria per la raccolta delle acque pluviali provenienti dal terrazzo. Sulla volta della cisterna veniva costruito l'ambiente abitabile della torre. Sul terrazzo si poteva salire solo per il tramite di una scala ricavata all'interno delle mura delle torri stesse. In cima immancabili sono le archibugiere e le caditoie.
A causa dei problemi economici le torri avevano tempi di costruzione molto lunghi, spesso non veniva posta l'attenzione dovuta nella fase della costruzione, si pensi che spesso il capomastro a cui era affidato il compito di costruire in virtù di un contratto, utilizzava furbescamente l'acqua marina per impastare la malta invece dell'acqua dolce e questo determinava una rapida erosione delle mura, una delle più frequenti cause della perdita di gran parte di questi monumenti. Addirittura Torre Mozza fu così detta perché crollò più volte e pochissimo tempo dopo la fine dei lavori di costruzione.
Appare chiaro come un edificio con tali caratteristiche non sia facile difenderlo e proteggerlo oggi, dopo centinaia di anni.
Le torri sono disseminate lungo la costa, è difficile censirle con precisione, fino a pochi anni fa se ne contavano circa ottanta, ma alcune di esse oggi sono solo dei ruderi irriconoscibili. Oggi se ne possono contare solo sessanta e anche di queste molte purtroppo sono in stato di completo abbandono.