Per Secoli la penisola Salentina, data la posizione geografica, è stata succube di continui attacchi da parte di popolazioni lontane. A scopo di difesa, lungo le coste, fu eretto un sistema di torri per l'avvistamento di navi avversarie; le torri colombaie sono diffuse nelle campagne dell'entroterra, servivano ad allevare colombi, buoni come riserva alimentare e come rapido strumento di comunicazione.
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Per Secoli la penisola Salentina, forse per la sua posizione geografica, è stata al centro di vicende storiche che la vedono protagonista di attacchi da parte di popolazioni lontane. A scopo di difesa, lungo le zone costiere, fu eretto un sistema di torri atto all'avvistamento delle navi avversarie. Lungo le coste si vigilava giorno e notte soprattutto per difendersi dagli attacchi dei Turchi.
Immediatamente chi avvistava una nave o un vascello che lo ritenesse nemico aveva l'obbligo di avvisare il resto della popolazione tramite segnali visivi, quali fumo e fuoco e sonori quali campane e corni. Di solito si accendevano tanti fuochi quante erano le navi nemiche. Le torri erano costruite in modo tale che ognuna di esse potesse guardare la precedente e la successiva, ma non solo.
Venivano prese in considerazione anche le caratteristiche del terreno; la distanza era di circa 30 chilometri nelle zone rocciose o con spiagge rientranti e circa 10 chilometri in zone di costa frastagliata. Le prime torri, di creazione angioina, presentano una base cilindrica; le torri aragonesi, costruite successivamente, hanno invece una pianta quadrata. Questo cambiamento del sistema di costruzione dipese dal fatto che, secondo i costruttori, le torri a base quadrata erano più resistenti ai colpi di artiglieria sparati dai nemici.
Di solito le torri erano costruite con materiali poveri, ma ad una condizione: che venisse utilizzata acqua dolce e non acqua di mare per evitarne il deterioramento. Molto spesso però questa condizione non era rispettata e le torri si deteriorarono prima del dovuto. Il capo mastro si aggiudicava il ruolo di capitano della torre, l'artiglieria veniva posizionata sempre al di fuori per evitare che i gas sprigionati dai colpi potessero rendere l'aria all'interno irrespirabile.
Come già detto, la maggior parte delle torri veniva utilizzata per l'avvistamento delle navi nemiche, ma alcune di esse, di dimensioni più grandi e magari all'interno delle masserie, erano la sede per il raduno degli uomini. In questo caso al piano terra era presente una cisterna per la raccolta delle acque piovane provenienti dal terrazzo. Al di sopra di essa era costruito l'ambiente abitabile della torre. Si poteva arrivare al terrazzo tramite una scala costruita generalmente all'interno.
In cima non mancavano le caditoie. Queste ultime rappresentano un altro elemento costitutivo. Erano delle botole poste a distanza ravvicinata dalla quale venivano rovesciati sui nemici proiettili oppure olio bollente per fermare o almeno rallentare il loro cammino. Il numero di caditoie in genere non doveva essere superiore a cinque, anche se le torri salentine non presentano mai più di tre.
Nella maggior parte dei casi le torri presentavano il lato rivolto verso il mare completamente chiuso proprio perché era il versante più esposto al pericolo.
Gli altri lati invece presentano delle piccole aperture. Nonostante tutto però, questo sistema difensivo non si dimostrò molto efficace, un po' perché la costruzione delle torri era lunga e un po' perché alcune vennero assaltate prima del termine dei lavori.
Le Torri del Salento sono diffuse sul versante ionnico e sul versante adriatico, le torri costiere del Mar Ionio hanno caratterisitche simili a quelle del Mar Adriatico.
Un elenco delle Torri costiere salentine del versante Adriatico, annotate in base alla loro posizione geografica andando da nord verso sud, dunque dalla località di Fasano con Torre Egnazia, fino a Torre dell'Orte a Otranto.
Oltre alle classiche torri di avvistamento c'è un'altra specie di torri di cui è disseminato il Salento, e anche il resto della Puglia, sono le torri colombaie, la cui funzione era evidentemente di natura completamente diversa.
Lungo tutta la Torre colombaia erano presenti delle piccole scale in muratura che permettevano di accedere direttamente a tutte le cellette abitate dagli animali che le occupavano. All'esterno invece presentavano un piccolo ingresso, di solito a metà costruzione, raggiungibile con una scala a pioli.
Intorno al 1500 vi era in Salento l'uso e l'abitudine di allevare i colombi. Questi avevano una particolare importanza per gli abitanti del tempo, vuoi perché le loro carni erano molto nutritive, vuoi perché i loro escrementi venivano utilizzati come concime per il terreno.
Non mancavano infatti in ogni masseria o casa di campagna delle nicchie a modo di riparo, create appositamente per la loro nidificazione.
Tuttavia la ragione per cui queste torri nascono è per disporre di uno strumento veloce e sicuro che permettesse alla Chiesa Romana di comunicare con gli Ottomani, utilizzando i colombi viaggiatori, portatori di messaggi.
Le torri colombaie si ergono ancora oggi fiere e imponenti nell'immensa campagna salentina. Presentano una forma cilindrica, nella maggior parte dei casi, o anche rettangolare. Partendo dalla cinta interna, dall'alto al basso, sono presenti tante piccole nicchie disposte a scacchiera.
Oggi si sta conducendo un'opera di recupero di alcune torri colombaie e di torri costiere, deteriorate dagli agenti atmosferici, attraverso i secoli; purtroppo però quello che si nota è una scarsissima attenzione nei confronti del loro aspetto originario; e anche i materiali non sembra siano stati scelti tenendo conto della preziosità e delle caratteristiche edilizie e architettoniche di questi monumenti del passato.