Sia lungo le coste Salentine che percorrendo le campagne, si ha l'occasione di imbattersi in alcuni monumenti di culto: le cripte. Si tratta di antichi luoghi di culto che possono distinguersi in cripte scavate nella roccia e cripte scavate nel sottosuolo. Ad utilizzare questi anfratti come luoghi di culto, che fossero nella roccia o che fossero nel suolo, furono i monaci Basiliani, che fecero di queste cappelle sotterranee dei siti di preghiera.
SalentoViaggi.it vi offre la possibilità di seguire un itinerario turistico tra i luoghi sacri del Salento; cappelle, cripte e chiese rupestri sono numerose e disseminate sul territorio della Provincia di Lecce; utilizzando il seguente box potrete prenotare la vostra visita guidata. Il programma degli itinerari tuttavia è in continuo cambiamento, i tour suggeriti sono solo indicativi.
Ad utilizzare questi anfratti come luoghi di culto, che fossero nella roccia o che fossero nel suolo, furono i monaci Basiliani, che fecero di queste cappelle sotterranee dei siti di preghiera. Le cripte all'origine erano state abitazioni preistoriche o grotte naturali, in ogni caso i monaci si adattarono agevolmente a questi ambienti angusti.
Le cappelle potevano essere organizzate in cripte ermetiche e isolate o cappelle costruite al centro di altre grotte invece abitate, quest'ultima distinzione è legata ai due tipi di vita dei monaci Basiliani: una vita di totale isolamento nel primo caso, e una vita dedicata al monastero nel secondo.
Le cripte hanno un'architettura molto semplice: la base ha una forma rettangolare con un'unica navata e un unico abside; proseguendo la cripta si allarga e le navate diventano tre, con un abside ciascuna, sono separate da pilastri.
Un'altra particolarità della cripta sono le pareti, in genere affrescate con delle tempere che ricoprono strati di fango o la roccia pura, i dipinti sono stati classificati a seconda delle iscrizioni e della data, questi ambienti cultuali spesso contengono dipinti di epoche diverse che si sovrappongono tra di loro rendendo così molto difficile dare una data e un riferimento epocale preciso.
Si tratta in genere di raffigurazioni di Santi orientali e scene di vita evangelica, conservate ancora oggi nella loro originale forme e bellezza. Il soffitto, invece, nella maggior parte dei casi è piatto, in altri casi è stato lavorato al punto da fargli assumere l'aspetto di una volta o di una cupola a forma lenticolare.
Queste lavorazioni si possono ammirare nella Cripta dell'Annunziata ad Erchie, che è di tipo megalitico, scavata in una grotta naturale con una costruzione di pietra che protegge l'ingresso; e nella Cripta di Patù situata all'interno delle macerie di una Centopietre che molto probabilmente risale all'era messapica.
Il fenomeno monastico dei Greco-Bizantini ebbe inizio secondo lo studioso Prandi, con la migrazione dei monaci greci nel Salento.
I monaci Basiliani iniziarono a diffondere nelle popolazioni locali, usi e costumi tipicamente Bizantini, la stessa diffusione fu favorita dalla preesistenza di alcuni caratteri già trasmessi nelle popolazioni, perché colonizzate in precedenza dai greci o perché avevano già avuto uno scambio culturale con essi.
I monaci in breve tempo occuparono le varie grotte sparse lungo la costiera salentina e nell'entroterra, modificandole in dormitori o chiesette.
Tali testimonianze si possono ammirare in varie località Salentine.