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I Dolmen nel Salento Megalitico

Dette anche pietre orizzontali, i Dolmen sono delle piccole camere a pianta regolare formate da circa sette o otto pilastri monolitici, denominati ortostati, che sorreggono una grande lastra in pietra utilizzata come copertura. Questi si presentano grezzi senza alcun tipo di lavorazione, hanno un'altezza massima di un metro e mezzo e poggiano sulla roccia quasi affiorante in corrispondenza del vano interno.

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I Dolmen della Provincia di Lecce

I Dolmen o pietre orizzontali, sono delle piccole camere a pianta regolare formate da circa sette o otto pilastri monolitici che sorreggono una grande lastra in pietra utilizzata come copertura. Questi si presentano grezzi senza alcun tipo di lavorazione, hanno un'altezza massima di un metro e mezzo e poggiano sulla roccia quasi affiorante in corrispondenza del vano interno.

Il lastrone che costituisce la copertura, come gli altri pilastri, sono simili alla pietra sulla quale sorgono; da questo di desume che il materiale necessario alla costruzione derivi da banchi rocciosi collocati nelle immediate vicinanze. Sembra che in tempi ancora più remoti alla loro scoperta questi siano stati preceduti da una doppia fila di lastre di pietra disposte a corridoio e piantate di taglio. In qualcuno di questi monumenti sono state ritrovate ossa umane e frammenti di ceramica.

Lo studioso Cosimo De Giorgi ipotizzò che queste tombe megalitiche in tempi lontani fossero coperte da un grande cumulo di terra che venne poi spazzata via dalle acque piovane lasciando scoperta solo la cella funeraria.

In Puglia si trovano dolmen nella zona di Taranto, lungo il litorale barese e in tutta la penisola salentina.

I dolmen salentini, più piccoli di dimensione rispetto a quelli baresi e tarantini, sembrano risalire al massimo al II millennio a.C., anche per affinità con quelli maltesi datati al medesimo periodo.

Caratteristiche insolite e peculiarità del Dolmen Salentino

Il dolmen presenta una sola camera che si apre direttamente all’esterno, a pianta rettangolare o poligonale, mediamente sono alti un metro, sono costituiti da blocchi sovrapposti e sormontati da una lastra di copertura, talora, come nel caso del Dolmen Stabile di Giurdignano, con incisioni lungo i bordi o con fori sulla superficie, come nel Dolmen Li Scusi di Minervino di Lecce, denominato anche Cuppelle, nel Dolmen Specchia di Melpignano, nel Dolmen Placa di Melendugno e nel Dolmen Chianca Santo Stefano di Carpignano Salentino. Quest'ultimo presenta anche un originale graffito, di piccole dimensioni, che raffigurerebbe un calice capovolto.

Il Dolmen Li Scusi ha anche la caratteristica di essere il più alto del Salento, mentre l'Argentina-Graziadei di Salve presenta una cavità ipogea all'interno e, nella stessa zona, nei pressi del Dolmen Cosi sono stati rinvenuti resti umani, ossidiana e cocci di terracotta.

In alcuni casi, come nei Dolmen di Maglie, il Chianca e il Canali, non si può escludere che la disposizione di alcune pietre allineate davanti al megalite servissero come dromos per accedere all'ambiente dolmenico.

I Dolmen a Maglie

 

Il Giardino Megalitico di Giurdignano

Il cosiddetto Giardino megalitico d'Italia invece si trova a Giurdignano, un paese piccolo ma dalla grande importanza per i suoi numerosi monumenti in pietra. Si tratta di ben 9 esemplari, di cui solo 7 ancora visibili, tutti con un nome proprio; la zona è possibile visitarla anche avvalendosi dei servizi della Pro loco di Giurdignano che ha predisposto tragitti da seguire a piedi, oppure di notte, in bicicletta o in carrozza.

Un video del famoso giardino megalitico di Giurdignano

I Dolmen di Melendugno

A Melendugno sono stati ritrovati due dolmen: i Dolmen di Melendugno sono denominati Dolmen Placa e Dolmen Gurgulante.

  • Il Dolmen Placa, scoperto nel 1909, è situato sulla S.P. che collega Melendugno a Calimera, nel fondo omonimo, è formato da 7 blocchi monolitici, gli ortostati, che sorreggono una lastra di copertura a forma irregolare.
  • Anche Gurgulante, alto 90 cm, prende il nome dal fondo in cui è ubicato, lungo la stessa strada del Placa.
 

Il Domen Placa

Il domen Placa

I Dolmen a Salve

  • Nel 1968 a Salve, in località Cabina, lungo il litorale jonico nella piccola specchia Giannella, a 14 metri sul livello del mare e in prossimità della linea di costa, sono stati trovati i ruderi del Dolmen Cosi, ad opera degli studiosi Giovanni e Paolo Cosi, in prossimità della S.P. 91; al suo interno sono stati rinvenuti denti ed ossa umani, oggetti di terracotta e frammenti di ossidiana.
  • A breve distanza si trova il Dolmen Argentina-Graziadei, il cui stato di conservazione è migliore rispetto al Cosi. Purtroppo dei ruderi del Dolmen Cosi non troverete traccia, nonostante l'impegno profuso dagli studiosi e dalla tempestiva comunicazione fatta alla Soprintendenza ai beni culturali, l'importante reperto è andato perso.
 

I Dolmen a Carpignano Salentino

  • Il Dolmen Chianca Santo Stefano in passato probabilmente è stato demolito e poi in seguito è stato ripristinato e ricollocato nel sito attuale. E' composto da tre lastre in pietra e per questa ragione è definito come trilite, ha la caratteristica di essere diverso dagli altri dolmen salentini ed è invece assimilabile ai megaliti d'oltremanica.
 

I Dolmen a Castro

  • A Castro si trovavano il Dolmen Sgarra I e il Dolmen Sgarra II, entrambi sono andati persi. I due Dolmen furono trovati dal Micalella, all'interno del bosco omonimo, distavano circa 500 metri dal mare; il più grande dei due presentava una lastra sovrapposta di eccezionali dimensioni.
 

I Dolmen a Corigliano d'Otranto

Dolmen Plau Grande Caroppo I e Dolmen Plau Piccolo Caroppo II sono i due monumenti megalitici rinvenuti di recente nel territorio comunale di Corigliano d'Otranto da Oreste Caroppo, sono stati rinvenuti nel corso dell'estate del 1993.

  • Il Dolmen Plau Grande Caroppo I è un Dolmen a Galleria composto da 9 ortostati irregolari nella forma, che sorreggono una grande lastra a copertura.
  • Il Dolmen Plau Piccolo Caroppo II, di dimensioni più modeste, dista poche decine di metri dal Plau Grande.
 

Il dolmen Caroppo a Corigliano d'Otranto (foto concessa da Dolmenhir.it)

Il dolmen Caroppo a Corigliano d'Otranto

I Dolmen a Giuggianello

  • Il Dolmen Stabile, anche detto Quattromacine presenta dei caratteristici due segni lungo il perimetro della superficie esterna del lastrone di copertura che convergono a formare un V e poi confluisco in una cavità circolare.
  • Il Dolmen Ore si trova nel fondo omonimo, nei pressi del Dolmen Stabile.
 

I Dolmen a Melissano

  • A Melissano si trova il Dolmen Civo, è rimasta solo il lastrone di copertura in carparo sdraiato su un muretto a secco. Il Dolmen è stato probabilmente demolito e le sue parti giacciono distaccate. Nelle vicinanze si scorge un furnieddhu, ovvero una costruzione trulliforme a secco per il riparo o per riporre gli attrezzi, in passato era usato dai contadini.
 

I Dolmen a Minervino di Lecce

  • Il Dolmen Li Scusi è stato trovato da Giuseppe Palumbo nel 1951 in località Monticelli.
 

Un video dedicato al Dolmen Li Scusi di Minervino di Lecce

  • Il Dolmen Cauda o delle Caude, sempre in agro di Minervino di Lecce, è purtroppo scomparso, era composto da una lastra di copertura, già rotta in tre pezzi nel 1893, quando lo rinveniva e ne relazionava il Maggiulli, la pietra di copertura poggiava su tre ortostati monolitici.
  • A Cocumola, una piccola frazione di Minervino di Lecce, si trova un altro megalite scomparso, il Dolmen Muntarruni, questo era costituito da sette ortostati su cui poggiava una lastra lunga ben quattro metri, non ce ne sono rimaste tracce.
  • Del Dolmen Monte Culumbu ci sono ancora oggi alcuni resti siti a Cocumola, sulla strada per Poggiardo, fu rinvenuto nel 1877 dallo studioso Cosimo De Giorgi che ci ha lasciato alcuni disegni, fu successivamente distrutto dal contadino proprietario del fondo omonimo. Il lastrone, di grandi dimensioni, poggiava su sette ortostati, data la differente roccia di cui era composto rispetto al materiale della zona fa ritenere che i massi con cui venne costruito furono trasportati dalla vicina Cerfignano.
 

I Dolmen a Ortelle

Il Dolmen Sgarra di Ortelle non esiste più.

I Dolmen a Poggiardo

  • A Poggiardo si trovava il Dolmen Campina, anche questo è andato perduto purtroppo, ad opera di vandali, fu rinvenuto nei pressi della cripta dei Santi Stefani, a rinvenirlo fu il Micalella nel 1910. Si trovava in località Vaste, e la lastra di copertura era in pietra leccese e sorretta da quattro ortostati e su uno sperone di roccia affiorante. Il Corsini ritiene che alcuni resti siano ancora visibili nelle vicinanze del sito originario.
  • Il Dolmen Oru è andato perso benchè il suo rinvenimento sia recente, fu scoperto da alcuni studenti di un Istituto Tecnico della vicina Santa Cesarea Terme era simile per aspetto al Dolmen Li Scusi di Minervino.
 

I Dolmen a Racale

  • Il Dolmen Ospina o Specchi si trova nelle vicinanze della Serra di Castelforte, ufficialmente fu rinvenuto da Carlo Piccinni, nel 1962, ma i fratelli Antonio e Francesco Piccinno hanno rivendicato i diritti della scoperta in contraddizione alle pubblicazioni fatte dal Piccinni a cui i due si erano rivolti solo per ricevere solo aiuto e consulenza.
 

I Dolmen a Spongano

  • Il Dolmen Piedigrandi è stato scoperto da Paolo Graziosi e Pasquale De Lorentiis agli inizi del secolo scorso, il ritrovamento suscitò immediatamente dubbi, il megalite si presentava di forma perfettamente squadrata, abbastanza insolito per un megalite che la forma sia perfettamente regolare.
 

Dolmen Piedigrandi a Spongano

Dolmen Piedigrandi a Spongano

I Dolmen a Zollino

 

Un interessante spiegazione della storia del Dolmen, dell'epoca dolmenica e del suo significato per l'uomo

Degli oltre cento esemplari censiti all'inizio del 1900, oggi sono ridotti a poco più di una ventina, per lo più concentrati tra Minervino, Giurdignano e Maglie se si parla di Salento.

La loro funzione doveva essere, oltre che sepolcrale, anche culturale.