Il Dolmen Ospina, anche denominato Dolmen Specchi o Dolmen di Torre Ospina, fu ritrovato nel 1962 da Carlo Piccinni nel fondo Specchi, nelle vicinanze di Torre Ospina e presso la contrada omonima del megalite; il Dolmen è visibile sul lato sinistro della strada tra Taviano e la marina di Torre Suda, in agro di Racale; il terreno circostante il monumento è disseminato di rocce affioranti, esso stesso è inglobato in un muretto a secco.
Questo megalite non vantava un buon stato di conservazione, perché nel tempo aveva subito danneggiamenti ed era stato in parte trafugato, tuttavia ultimamente è stato ristrutturato ad opera della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e si presenta come uno dei Dolmen con il miglior stato di salute possibile in tutta la Regione.
Del lastrone a forma rettangolare irregolare che sovrastava la cavità dolmenica si sono recuperati dei frammenti che hanno permesso il parziale rispristino, esso non è stato però riposizionato sugli ortostati bensì adagiato sul suolo nelle vicinanze del sito originario, dei quattro ortostati a sostegno, uno era crollato all'interno dell'ambiente dolmenico, per cui ne rimangono solo tre.
L'apertura del Dolmen probabilmente alle origini era rivolta ad Est, ma in seguito alla costruzione di un muretto a secco, ora è posizionata sul lato sud della camera dolmenica.