Le origini del feudo di Torre Pinta affondano probabilmente nel periodo romano.
Il Casale Masseria Torre Pinta di Galatina viene, inoltre, riportato in alcuni documenti del XIII secolo nei quali ricorre anche il nome di Absiliano, Abstigliano o Auxiliano a conferma della costante frequentazione del luogo nel corso del tempo.
Sul sito dell’antico casale, in un momento di riqualificazione dell’habitat rurale, a partire dalla seconda metà del XVI secolo fu costruita l’imponete struttura turrita che ancora adesso costituisce il fulcro del complesso masserizio.
La torre, di notevoli dimensioni, con caditoie piombanti su porte e finestre, garitte angolari sorrette da possenti mensole e camminamento di ronda sul terrazzo, si avvicina più alla tipologia dei castelli che non alle torri difensive sparse per il territorio.
Nel corso dei secoli successivi al corpo torre principale sono stati aggiunti altri edifici necessari alle attività della masseria, quali magazzini, depositi e stalle, oltre ai cortili per l’allevamento.
A partire dal XVII secolo e ancora di più con i rimaneggiamenti del Settecento il complesso masserizio perde le caratteristiche delle austere strutture fortificate per assumere quelle più eleganti del casino di campagna prima e della ricca e signorile residenza per la villeggiatura.
Tra gli interventi va annoverata l’elegante soluzione di poggiare sui contrafforti ad arco del piano basso un ballatoio che corre lungo tutto il perimetro della torre, collegando quest’ultima con i fabbricati nobili. Pregevole la soluzione della scala a doppia rampa che conduce al ballatoio.