Il complesso di Masseria Morice a Galatone sorge presso l’incrocio tra assi viari di antichissima frequentazione, ossia tra le strade tra Nardò e Gallipoli e tra Taranto e Gallipoli.
Il termine Morice dato alla masseria deriverebbe dal latino murex, ovvero pietroso. Attestato sin dal periodo medievale il Casale Murici fu abitato fino al XVI secolo prima di essere abbandonato e poi ripopolato a partire dal XVIII, quando la Terra d’Otranto fu interessata da un ampio processo di riqualificazione del territorio che si concretizzò proprio nel ripopolamento delle campagne e nell’edificazione di nuove, eleganti e funzionali masserie, in molti casi ripopolando i casali disabitati.
In questo contesto si sviluppa la Masseria Morice, destinata al pascolo e all’allevamento a causa del carattere pietroso e sassoso dei terreni di pertinenza e adiacenti.
Il complesso si compone di più fabbricati a due piani articolati attorno ad un ampio cortile centrale per gli animali e per le attività della masseria stessa. La torre colombaia reca la data 1579 mentre al XVII secolo risale la cappella che reca ancora un affresco della famiglia di Dio.
Le decorazioni dei portali e dei balconi rivelano il notevole livello economico raggiunto dalla masseria tra XVI e XVIII secolo Interessante il portale di ingresso al complesso che reca ai lati nicchie con tracce di affresco che rimandano alla presenza di santi protettori e in alto, al centro, le insegne araldiche dei potenti proprietari, i Tafuri.
Da sottolineare l’elegante copertura a tempietto del pozzo.